L’importanza della memoria storica ed il valore della sua tutela in una pubblicazione che rende testimonianza, anche per il prezioso corredo fotografico, del copioso materiale documentale custodito. L’opera promuove la conoscenza dell’assetto e dell’evoluzione economico- sociale del territorio, diventando fonte di consultazione e di conoscenza della storia locale e meridionale. Un patrimonio a cui attingere per esperti, ma anche per studenti e curiosi, al fine di analizzare gli ideali, le motivazioni, anche politiche, che hanno contribuito alla conservazione delle tracce documentali. Nel volume, emerge anche il ruolo del tutore della storiografia non solo locale, ma dell’intero Mezzogiorno, Salvatore Pescatori che, dal 1928 al 1951, fu direttore dell’Archivio di Stato di Avellino. La ricerca evidenzia le contrapposizioni ideologiche susseguitesi nei secoli, indicando il ruolo che le istituzioni culturali hanno assunto in epoche distinte. Passione per le “sudate carte” di ispirazione leopardiana, hanno mosso l’autrice nel lavoro condotto con metodologia storica, per indurre all’analisi critica del contesto attuale. Un volume, quindi, non fine a se stesso, ma orientato ad una didattica della conoscenza che, partendo dal passato, fornisce gli strumenti idonei ad interpretare la complessità del presente.
L’Archivio di Stato di Avellino
1812-2009
96 pagine, 22 illustrazioni a colori;
brossura, formato 22 × 24 cm
2009
ISBN 978-88-95742-06-9
[Fuori catalogo]